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La previsione degli eventi con l’analisi what if

La previsione degli eventi attraverso scenari plausibili aiuta manager e professionisti nel pianificare e ottenere informazioni sulle possibili evoluzioni di business.

previsione degli eventi

La pandemia da Covid-19 ha cambiato tantissime cose e determinato nuovi approcci organizzativi per le aziende come prevedere eventi o scenari plausibili. L’emergenza, a livello globale, è stata un vero e proprio elemento di rottura ed ha evidenziato molti punti deboli nelle tecniche di analisi basate sulla stima di probabilità secondo cui un evento verificatosi nel passato possa ripetersi anche in futuro. 

In Italia, secondo un rapporto Istat, la crisi ha colpito soprattutto le imprese di minore dimensione: a fine 2020 erano a rischio oltre il 33% di quelle con meno di 10 addetti, il 26,6% delle piccole (10 – 49 addetti), il 10% delle medie (50 – 249 addetti) e il 15% delle grandi (250+ di addetti). Sappiamo bene, poi, come la pandemia abbia avuto un impatto significativo sull’economia italiana, con un calo del PIL dell’8,9 per cento nel 2020. Il ricorso alle diverse misure di supporto, secondo le conclusioni in un report della  Banca d’Italia, e la capacità di essere proattivi ha, però, permesso a molte aziende di sopravvivere. L’intera situazione ha spinto molte realtà verso altri approcci o tecniche manageriali per contrastare scenari così incerti e volubili. Uno di questi approcci è rappresentato dalla simulazione di scenari what if come strumento di analisi e supporto nei processi decisionali imprenditoriali e di pianificazione finanziaria ed economica.
Il decision-making nel business moderno è una funzione primaria per affrontare contesti complessi. Non bisogna dimenticare, poi, che a contribuire alla sua efficacia ci sono le informazioni, ovvero, i dati.

I processi decisionali guidati dai dati

Secondo uno studio condotto da IDC nonostante molte organizzazioni investono per modernizzare l’azienda, nel 70% dei casi si tratta di iniziative destinate a fallire perché manca una strategia di investimento e non viene data la necessaria importanza ai dati e neppure alla “cultura dei dati” come adeguato supporto. Un processo decisionale per essere tale deve avere alla base metriche e dati come elementi concreti ed essere in linea con obiettivi e scopi definiti. In pratica, deve basarsi su un approccio data driven. Solo così le organizzazioni e tutti i gruppi e reparti aziendali nei loro diversi ruoli, possono mettere in atto tecniche di analisi, prendere decisioni e sviluppare strategie efficaci. L’approccio legato alla raccolta, memorizzazione, analisi ed elaborazione delle informazioni avviene attraverso la business intelligence. Anche la previsione di scenari e la loro analisi sono parte di un sistema aziendale decisionale. In questo senso, contribuiscono a superare una delle difficoltà più importanti, la rapidità nel fare delle scelte. Agire in fretta è necessario in contesti molto volubili ed è ciò che abbiamo capito in questi anni di emergenza.

Il vantaggio di prevenire gli eventi

Una parte fondamentale della gestione delle attività aziendali è legata al budget. Tuttavia, sia il controllo che le analisi legate alla gestione del budget si limitano ad una certa data o quantomeno si basano su situazioni concluse. In questo senso, si parla di logica reattiva su cui non è più possibile intervenire. Al contrario, la possibilità di poter governare gli eventi con un approccio che non solo guarda a scenari futuri ma permette di assumere decisioni in modo proattivo, permette di superare quei limiti di tipo temporale. 
L’analisi con un approccio a scenari diversi ha, quindi, il vantaggio di individuare le criticità possibili e di elaborare soluzioni molto tempo prima che si presentino, con il vantaggio di fare acquisire una maggiore consapevolezza a tutto il management.
Naturalmente è fondamentale capire che l’analisi what if non vuole e non può sostituire altre tecniche e neppure i sistemi di gestione ma vuole essere un partner complementare ed utile proprio perché va a rispondere ad esigenze specifiche in base al contesto di analisi e in base a obiettivi stabiliti. Si tratta di un ragionamento basato su ciò che non è reale e neppure su ciò che deve accadere ma semplicemente su ciò che è plausibile che accada. 
Inoltre, l’analisi what-if per essere efficace viene applicata per obiettivi di medio o lungo periodo.

Con quali ulteriori vantaggi?

Per prima cosa la previsione degli eventi rappresenta un valido supporto strategico e di business. Collega l’area finance con le operations. Permette un costante lavoro sui dati che oltre ad essere decisivi sono anche costantemente aggiornati. L’approccio a scenari ha, poi, il vantaggio di individuare criticità possibili ed elaborarne soluzioni molto tempo prima che si presentino, aiutando il management nelle fasi di pianificazione.

Applicazioni di analisi what if

Si tratta di un tipo di analisi trasversale perché può essere applicata in più contesti di business ma anche nelle diverse unità aziendali. Se immaginiamo un ambito molto colpito in questi anni sia a causa della pandemia che della situazione geopolitica, questo tipo di analisi può prevedere le criticità dei servizi di logistica e trasporto o gli effetti causati dalle variazioni dei prezzi. Questo significa far riferimento a scenari, economici, finanziari e anche organizzativi legati all’aumento dei costi, alla variazione dei flussi di cassa o ai ritardi della produzione. Gli scenari, inoltre, possono essere estesi analizzando ulteriori aspetti del business, come la gestione del personale o gli aspetti legati ai modelli di sostenibilità finanziaria quando si deve effettuare un nuovo investimento oppure fare una valutazione di sostenibilità su differenti manovre di copertura finanziaria. Ma anche come integrazione nell’analisi di indebitamento di medio e lungo termine o per la redditività di un nuovo progetto. Il modello di pianificazione patrimoniale e finanziaria, in particolare è un complesso di budgeting, forecasting e planning dove l’analisi previsionale è oggi più che mai un aiuto concreto.

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