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MOL (Margine Operativo Lordo) e Cash Flow: i KPI che migliorano la solvibilità aziendale

Calcolare i KPI finanziari è importante per le aziende che vogliono monitorare le proprie prestazioni e raggiungere i risultati finanziari attesi, orientando il proprio business verso la crescita.

MOL margine operativo lordo

MOL, Margine Operativo Lordo e Cash Flow, tra i principali KPI finanziari da analizzare e monitorare nel tempo, sono i due che spiccano in modo particolare. Monitorare i KPI finanziari è fondamentale per capire come migliorare le prestazioni aziendali e raggiungere gli obiettivi strategici.
Tra questi, MOL e cash flow, sono quelli che hanno una maggiore importanza ai fini del miglioramento della solvibilità aziendale e del rapporto banca-impresa.

Key Performance Indicator o KPI

I KPI (Key Performance Indicator) sono indicatori chiave di prestazione, calcolati per valutare l’efficienza dell’organizzazione e dei suoi vari reparti nel raggiungimento degli obiettivi prefissati. Si parla di KPI di alto livello per gli indici che esprimono una valutazione sulle prestazioni generali dell’azienda, mentre di KPI di basso livello per quelli riferiti alle prestazioni dei singoli dipartimenti.

I KPI, per essere rilevanti, devono essere calcolati nel modo corretto e secondo un preciso procedimento:

  1. Definizione degli obiettivi che devono essere precisi, misurabili e definiti nel tempo.
  2. Definizione e misurazione dei KPI. Per confrontare le informazioni ottenute dai KPI con gli obiettivi prefissati, è necessario che anche gli indicatori di performance scelti siano quantificabili e riferiti ad un periodo di tempo stabilito. Stabilite le formule di calcolo, si effettuata la misurazione dei KPI, che risulteranno espressi in valore numerico. In alcuni casi, per avere un’idea più chiara del contesto da analizzare, potrebbe essere necessario aggregare alcuni indici.
  3. Definizione delle soglie. Affinché gli indici abbiano un significato in relazione agli obiettivi, è necessario fissare dei valori soglia, stabiliti sulla base dei valori obiettivo. Stabilire questi livelli è fondamentale per rendere i KPI interpretabili. Oltre o sotto una determinata soglia sarà possibile calcolare lo scostamento dal valore obiettivo e dire se la prestazione indicata dall’indice è buona e in linea con gli obiettivi o si sta dimostrando insufficiente. 
  4. Aggiornamento e archiviazione dei risultati. I dati devono essere aggiornati periodicamente e storicizzati, per confrontare i vari indici nel tempo e valutare l’andamento di un’azienda. Per fare ciò possono risultare molto utili software di analisi e reportistica che permettono l’archiviazione dei risultati raccolti. Digitalizzare i processi semplifica la raccolta di dati e rende la misurazione degli indici più efficace.

KPI finanziari

I KPI finanziari, come suggerito dalla parola stessa, sono indicatori chiave delle prestazioni finanziarie e hanno un importante impatto su fatturato, costi, utili e cash flow. Per questo un loro aumento o diminuzione nel tempo, può portare a prevedere criticità finanziarie da affrontare e opportunità da cogliere, anticipando una eventuale crescita futura.
Gli indici finanziari racchiudono i rapporti tra le variabili economiche, finanziarie e patrimoniali e le variabili di flusso finanziario. Da questi è possibile ricavare informazioni sulla sostenibilità finanziaria di un’impresa, considerando le aree di gestione che impattano sulla struttura finanziaria e patrimoniale.
L’obiettivo è quello di puntare verso la generazione di valore per l’azienda, al fine di raggiungere l’equilibrio economico, finanziario e la crescita aziendale. Le informazioni fornite da questa tipologia di indici sono tanto complesse quanto fondamentali per determinare lo stato dell’azienda rispetto agli obiettivi strategici.
Questo è anche il motivo per cui ogni realtà deve conoscere i principali KPI finanziari da monitorare costantemente nel tempo.

MOL e Cash Flow per la solvibilità aziendale

A seconda della tipologia di realtà aziendale e dall’attività svolta da monitorare, alcuni KPI finanziari possono essere più importanti da calcolare di altri. Tuttavia, due di questi sono indispensabili per tutte le aziende che vogliono raggiungere una maggiore solvibilità e migliorare il rapporto con le banche, indipendentemente dalla loro attività d’impresa: il MOL e il Cash Flow. Ma cos’è il MOL? A cosa serve il Cash Flow? E come si calcolano questi due indici?

Margine Operativo Lordo o MOL

Il MOL è uno dei principali indicatori della redditività di un’azienda, usato per valutare il suo andamento e confrontare le prestazioni con le aziende dello stesso settore.
In particolare, il Margine Operativo Lordo indica la capacità dell’azienda di realizzare profitti in base alla sua gestione operativa, escludendo perciò quella finanziaria e fiscale (interessi e imposte), deprezzamenti e ammortamenti. Il MOL, essendo un indice di redditività, indica quanto un’impresa guadagna: più (in percentuale) è alto sul fatturato, più l’azienda genera reddito sul venduto.
Oltre a questo, è un’importante indicatore dello stato di salute di un’impresa e della sua possibilità di crescita futura. Fornisce, infatti, informazioni sulla capacità di un’azienda di ripagare i propri creditori ed estinguere i propri debiti, generando flussi di cassa positivi.

Il calcolo del MOL

Il MOL può essere calcolato in due modi:

MOL = valore aggiunto – costo del personale.
Il valore aggiunto è dato dalla differenza tra il valore della produzione (ricavi + variazione rimanenze) e i costi operativi esterni (costi per materie prime e costi per servizi).

MOL = utile netto + tasse ± proventi/oneri finanziari + ammortamenti + accantonamenti = reddito operativo + ammortamenti + accantonamenti.

Margine Operativo Lordo verso EBITDA

Spesso, nella pratica, MOL ed EBITDA sono utilizzati come sinonimi, essendo l’EBITDA l’utile calcolato prima di interessi, tasse e ammortamenti. Tuttavia, le due grandezze presentano una differenza sostanziale: gli accantonamenti.
Nell’EBITDA gli accantonamenti sono già dedotti, mentre nel MOL no, e quindi la formula corretta sarebbe: MOL – Accantonamenti = EBITDA
L’EBITDA potrebbe pertanto avere un valore inferiore rispetto al MOL e condurre a stime più prudenziali del flusso di cassa operativo potenziale. Questo perché i costi per accantonamenti non hanno manifestazione monetaria nell’esercizio in corso, ma potrebbero comportare uscite di cassa in futuro se l’evento per cui tali risorse sono state accantonate si dovesse manifestare.

Cash flow o Flusso di cassa

Anche il cash flow o flusso di cassa, come il MOL, è un KPI fondamentale della salute finanziaria di un’azienda e indica i movimenti di denaro in entrata e in uscita. La gestione ottimizzata dei flussi di cassa è un requisito indispensabile ai fini della crescita aziendale. Garantisce un miglioramento dei livelli di liquidità, assicurando la copertura delle spese correnti e del debito aziendale. Molteplici sono, perciò, i vantaggi nello stimare e pianificare i flussi di cassa.
Primo tra tutti quello di verificare il livello di solvibilità aziendale: se il cash flow è positivo, l’azienda è solvibile ed in grado di dimostrare ad investitori e creditori di detenere liquidità sufficiente a coprire le proprie uscite monetarie.

Calcolare il cash flow

Il flusso di cassa può essere calcolato come: Flusso di cassa = Entrate di cassa – Uscite di cassa. 
Tuttavia, questa formula può utilizzare valori diversi a seconda della tipologia di flusso di cassa che si desidera calcolare.

Cash flow ed EBITDA

Dimostrare di generare profitti non è sufficiente a dimostrare lo stato di salute di un’impresa, nonostante sia comunque un requisito importante. Non basta, infatti, focalizzarsi sulle marginalità positive, come ad esempio il calcolo dell’EBITDA, ma è necessario domandarsi se tali margini sono sufficienti a generare liquidità, verificando appunto che il cash flow non sia negativo.
A livello generale, inoltre, l’EBITDA potrebbe essere assimilato al cash flow operativo. Entrambi aiutano a determinare come un’azienda genera denaro dalle sue operazioni. Sia il flusso di cassa operativo che l’EBITDA tengono conto degli ammortamenti e di quanto denaro deriva dalla gestione operativa, senza considerare quello da attività di investimento e finanziamento.
Tuttavia, mentre il flusso di cassa considera sia gli interessi che le tasse, essendo spese di cassa, nel conto dell’EBITDA non vengono tenuti in considerazione.

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