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Indici di bilancio: un aiuto per le imprese

Gli indici di bilancio sono strumenti di analisi per la valutazione della situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’impresa. Servono ad indagare su informazioni determinanti, quali la capacità di generare ricchezza o la liquidità aziendale. Sono strumenti di crescita e permettono di confrontare i risultati della propria impresa in differenti periodi o con i risultati di altre imprese che operano nello stesso settore.

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Gli indici di bilancio sono strumenti molto validi per capire andamento e stato di salute dell’azienda. L’analisi di bilancio per indici mostra la situazione economica, patrimoniale, finanziaria attraverso tecniche di raccolta, osservazione e confronto dei dati che indagano sul bilancio d’esercizio per poi ottenere informazioni utili per l’intera gestione. Il 2022 è indicato come un anno di sostanziale stabilità per le aziende italiane, in linea con ciò che accade nei paesi europei. Le previsioni tendenzialmente positive ed il ritorno alla “normalità”, favoriti anche dall’impatto finanziario del PNRR, sono segnali sicuramente incoraggianti. Secondo un recente rapporto redatto dal Cerved, con riferimento ai modelli di previsione dei bilanci, la ripresa avrà effetti sui conti economici delle PMI e per la fine dell’anno si prevede un recupero dei livelli precedenti alla crisi del ROA (return on assets), l’indice di bilancio che misura la redditività complessiva di un’attività.
Non tutto, però, è così scontato, anche considerati i rischi legati alla crescita dei prezzi dell’energia, all’aumento dell’inflazione oppure alle continue strozzature nella catena delle forniture e ai ritardi nella logistica. Per questo, le aziende possono e devono attuare una strategia di ripresa con “occhi ben aperti” e senza prescindere da un’analisi costante e chiara del proprio andamento in contesti che si rivelano sempre molto mutevoli e delicati.

Perché sono importanti gli indici di bilancio

Il bilancio d’esercizio fornisce dati economici, patrimoniali e finanziari spendibili per l’analisi. Ha una funzione informativa ma anche una grande responsabilità nei confronti di creditori ed investitori. Verso tutte quelle figure esterne determinanti per la sopravvivenza delle imprese piccole o grandi ma anche verso l’organizzazione interna, poiché va ad integrare e coinvolgere professionisti e attività legate alla pianificazione e al controllo di gestione. Nonostante tutto, esistono ancora aziende che trascurano l’analisi di bilancio, non preoccupandosi di utilizzare gli indici o di monitorare le performance aziendali.
Un gap principalmente culturale ma che nasconde talvolta una mancanza di skill adeguate e una scarsa conoscenza di strumenti e metodi necessari come possono essere gli indici di bilancio.
Gli utili così come il patrimonio netto sono indicatori fondamentali, ma non sono sufficienti a determinare se l’azienda è sana in un determinato periodo o a comprendere un possibile rischio di default. Occorre avere più informazioni e maggiori possibilità di analisi attraverso punti di vista diversi per determinare gli equilibri economici e finanziari dell’organizzazione e parametri come la liquidità, la solvibilità e la redditività. Altrettanto importante è osservare le variazioni da un periodo all’altro sempre attraverso il calcolo e l’analisi degli indici su bilanci di annualità differenti o effettuare un confronto con altre realtà aziendali dello stesso settore, quello che generalmente viene definito benchmarking.

Indici finanziari di liquidità e solvibilità

Banalmente, un’azienda sana dal punto di vista finanziario deve essere in grado di adempiere ai propri impegni debitori con regolarità. Gli indici di liquidità permettono di evidenziare o meno la capacità aziendale di rispettare gli impegni finanziari con estrema chiarezza: sono una misura di sintesi utile per verificare se l’azienda ha le risorse necessarie per saldare i debiti. In questo senso rappresentano una fotografia dello stato di salute dell’impresa. In particolare, fra gli indici di liquidità c’è il quick ratio in grado di fornire il quadro delle risorse liquide escludendo le rimanenze nel breve periodo. Mentre il current ratio misura il rapporto tra le passività correnti e le attività correnti in riferimento alle entrate correnti.
Altrettanto significativo è l’indice di ritorno liquido dell’attivo che misura la capacità dell’azienda di recuperare gli investimenti effettuati: quanto del capitale investito si traduce in flusso monetario da una gestione operativa. Infine, in questo ambito, uno degli obblighi fondamentali per mantenere l’equilibrio economico e la solidità finanziaria, è evitare che l’azienda si incanali verso uno stato di crisi: l’analisi per indici ci viene in aiuto anche su questo punto determinante, mediante indicatori specifici in grado di identificare anticipatamente una situazione del genere.

Come usare gli indici di redditività

La capacità di un’azienda di generare ricchezza si concretizza attraverso il monitoraggio degli indici di redditività che contribuiscono al mantenimento dell’equilibrio economico. Gli indici di redditività misurano la capacità di un’impresa di generare profitto sul capitale investito. Permettono di confrontare bilanci di annualità diverse e di aziende diverse.
Esistono più metodi per misurare la redditività così come è importante che questo tipo di analisi sia svolta sempre in relazione alle altre analisi di bilancio, tenendo conto anche della visione finanziaria e patrimoniale. La visione ampia è sempre fondamentale per i delicati equilibri aziendali. Allo stesso tempo, non è necessario utilizzare per ogni tipologia di analisi molti indici differenti: è più utile selezionare bene quelli che si rivelano più adatti al tipo di contesto. E sicuramente per effettuare una scelta è importante conoscere come e in base a quali finalità si utilizza ogni singolo indice.
Gli indici di redditività, infatti, sono molteplici ed hanno obiettivi diversi fra loro, basti pensare ai due più diffusi ed alla loro differente utilità:
Il ROI, Return on Investment utilizzato per misurare la redditività del capitale investito (parliamo sia del capitale proprio che del capitale di terzi). Il ROI è utile soprattutto nei casi in cui si desidera capire quale sia l’investimento più remunerativo oppure per valutare la redditività di un investimento passato.
Il ROE, Return On Equity, indice economico sulla redditività del capitale proprio, ottenuto dividendo l’utile netto per i mezzi propri, utilizzato per verificare il tasso di remunerazione del capitale di rischio, ovvero quanto rende il capitale conferito all’azienda dai soci. Il ROE è utile soprattutto come sintesi dell’economicità complessiva, per valutare come il management sia riuscito a gestire i mezzi propri per aumentare gli utili aziendali.

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