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Controllo di gestione: perché adottarlo nella tua azienda?

Avere un controllo di gestionale sull’operato dell’azienda equivale ad ottenere un miglioramento per il contenimento dei conti e per la redditività.

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Il controllo di gestione guida l’impresa verso obiettivi strategici e scelte in grado di generare valore economico. L’economicità, infatti, rappresenta per ogni realtà aziendale, la capacità di ottenere il massimo del risultato per durare nel tempo in contesti sempre più mutevoli. Se pensiamo a ciò che è avvenuto durante il periodo della pandemia, possiamo dire che è stato uno stress test per molte imprese italiane.
Tutti i settori hanno dovuto fare un enorme sforzo, rimodellare i propri paradigmi lavorativi e produttivi.
Secondo i dati raccolti da Confindustria, le strategie introdotte più frequentemente dalle imprese per reagire alla crisi sono state la riduzione dei costi fissi (scelta dal 23,5%) e l’ampliamento dei target di mercato (17,9%). In contesti sempre più variabili, il sistema di controllo di gestione deve essere considerato come parte del più ampio management system o sistema di direzione, finalizzato ad indirizzare l’azienda verso gli obiettivi strategici e di redditività così come scelti, minimizzando i rischi di percorso e di business.

Controllo di gestione o controllo direzionale

Conoscere operato, prospettive e obiettivi di mercato è fondamentale per ogni attività imprenditoriale.
Un sistema di controllo di gestione ottiene le informazioni legate alle funzioni di pianificazione e controllo e le rende disponibili al management per individuare soluzioni e prendere decisioni strategiche.
Anche se non si tratta di una gestione obbligatoria per legge, riesce a soddisfare esigenze interne all’azienda e permette di ottenere molte informazioni.
Le attività di controllo e di misurazione, infatti, richiedono il recupero di dati fondamentali per decidere e ne determinano la loro trasformazione, il calcolo di KPI (Key Performance Indicators) e una rappresentazione grafica o tramite interfacce intuitive anche grazie a strumenti informatici e software, per essere, poi, frutto di decisioni.

Quali attività utilizza il controllo di gestione?

L’attività di Analisi e riclassificazione del bilancio raccoglie la revisione della struttura economica e finanziaria dell’azienda in riferimento alle risorse economiche adeguate, agli investimenti di mercato e si occupa di “ripensare” il bilancio, ovvero riclassificare, in modo da renderlo più semplice e utile all’analisi della gestione.
L’Analisi comparata avviene tra il bilancio dell’anno in corso e quello del precedente e permette di conoscere il rendimento aziendale sul mercato. 
Il Budget o bilancio previsionale prevede i costi e i ricavi dell’anno successivo e viene fatto preferibilmente prima della fine dell’anno. La predisposizione del budget ha una funzione chiave perché crea una guida per l’anno successivo in grado di stabilire obiettivi concreti ed operativi e di investimento e per l’intero piano strategico.
Infine, l’Analisi degli scostamenti permette di valutare i risultati effettivi comparandoli a quelli ipotizzati contenuti nel bilancio preventivo. La conseguenza è capire l’efficacia reale delle risorse aziendali e adottare provvedimenti correttivi. Per questo motivo è un’attività che va ripetuta più volte all’anno.

Quali obiettivi?

Una volta predisposto, questo sistema di controllo di gestione deve rispondere a uno scopo in grado di favorire il raggiungimento degli obiettivi da cui, poi, l’azienda può trarre dei vantaggi. Ecco alcuni tra i principali obiettivi: 

  • Mettere in atto criteri in grado di generare una corretta definizione degli scenari futuri a supporto delle decisioni strategiche e dei piani previsionali.
  • Ottenere un allineamento tra organizzazione aziendale e strategia di impresa e una corrispondenza o coerenza tra la strategia e ciò che si mette in atto. 
  • Mantenere una valutazione corretta degli obiettivi, tenendo conto dello storico e delle aspettative di budget. Identificare sempre l’ambiente esterno, i fattori di rischio e di successo.

Le fasi del controllo di gestione

Sono quattro le fasi o attività economiche che racchiudono, in linea di principio, il controllo di gestione:

  • Pianificazione: elaborazione e definizione delle strategie a lungo, medio e breve termine.
  • Esecuzione: fase che include e coinvolge le risorse aziendali per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
  • Reporting: l’attività di controllo con cui si verificano i piani aziendali e si analizza il raggiungimento degli obiettivi operativi. 
  • Valutazione: ultima fase che individua obiettivi e strategie nuove e più efficaci. Si basa su valutazioni e analisi di dati concreti.

Controllo di gestione: cosa permette di fare

Il controllo di gestione è un’attività indispensabile per qualsiasi impresa. Per le PMI, ad esempio, equivale ad ottenere un miglioramento per il contenimento dei conti e per la redditività. La raccolta e l’analisi dei dati permette di misurare le risorse disponibili e definire obiettivi concreti e raggiungibili, sulla base delle risorse effettive a disposizione dell’azienda.
Un controllo di gestione ben eseguito ottimizza la gestione delle risorse aziendali ed è in grado di migliorare le strategie di marketing e della vendita. 
Le aziende che fanno valutazioni sulla gestione sviluppano una maggiore capacità di analisi che se contestualizzata in modo adeguato o strategico permette non solo di essere fortemente competitive verso l’esterno ma anche di correggere gli errori. Una capacità che con strumenti adeguati può avvenire quasi in tempo reale.
Ma aiuta anche a prendere decisioni sulla base di risultati concreti e allo stesso tempo, a consolidare un ruolo dirigenziale e avere il coordinamento delle unità oltre che il rendimento di ogni singola unità di diversa competenza.

Il ruolo del Controller

Nelle attività di controllo, le figure coinvolte all’interno dell’azienda sono diverse, a partire dall’imprenditore o dirigenza fino ai responsabili delle aree funzionali, ma il ruolo più importante spetta al controller. Una figura con un background di competenze economico, gestionali ampio che negli ultimi anni e in determinati contesti, si avvicina molto allo Chief Financial Officer (CFO).
Il CFO a seconda delle dimensioni dell’azienda, ha un ruolo spiccatamente decisionale e innovativo soprattutto se si pensa all’integrazione di processi e dati. Insieme al controller, queste professionalità sono in grado di trasformare l’analisi standard in risorsa strategica, finanziaria e di management.

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