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Dal reporting “statico” al reporting strategico. Costruire report in grado di migliorare le performance.

Ciò che non si misura non può essere gestito

Il processo di pianificazione e controllo delle performance è quanto permette ad ogni azienda di restare competitiva. Ma affinché questo iter sia davvero costruttivo, a chiusura del cerchio deve sempre essere presente un sistema ordinato di resoconti e prospetti di sintesi. Ciò che viene definito: sistema di reporting.

E’ solo attraverso i report, infatti, che è possibile avere un confronto immediato tra obiettivi e consuntivi, e gettare le basi per definire strategie, identificare alternative, eliminare rischi.

Impatto, colpo d'occhio, rapidità: tre parole chiave per un report strategico

Facile lettura, chiarezza, presenza di soli dati rilevanti. Una buona reportistica deve essere in grado di indicare immediatamente un percorso: quali azioni deve intraprendere l’azienda per migliorare i suoi risultati. Vediamo quindi le tre caratteristiche fondamentali di un sistema di reporting:

Rilevanza

deve assicurare l’identificazione di sole informazioni significative e indicatori di impatto per la valutazione. L’utilità delle informazioni contenuta nei report (qualitativa e quantitativa) è strettamente collegata alla crescita dell’impresa.

Immediatezza

deve garantire facilità di lettura per tutte le figure coinvolte, con dati interpretabili fin dal colpo d’occhio: grafici, prospetti, tabelle, infografiche, ..il sistema di reporting è tanto più funzionale, quanto più tempo lascia al management per l’analisi dei dati.

Puntualità

deve essere elaborabile in modo rapido e costantemente aggiornato (mai obsoleto!), per rilevare anticipatamente il sorgere di problemi ma anche segnali di opportunità.

Livelli di dettaglio: report operativi e report direzionali

Un’altra caratteristica importante di un sistema di reporting è la sua flessibilità di elaborazione: dato che all’interno dell’azienda sussistono differenti destinatari delle informazioni, saranno necessarie differenti tipologie di report.
I report direzionali hanno tendenzialmente una struttura sintetica, chiara, strategica, e facilitano una certa progressività dell’attività di analisi. I report operativi, invece, tendono ad essere più dettagliati e specifici, perché rivolti ai singoli manager per garantire un controllo più attento sui processi del proprio reparto. Diverse figure/ruoli dovranno quindi disporre di presentazioni dei dati a loro congeniali, che sappia mitigare le complessità e permettere una semplice interpretazione dei numeri.

Reportistica più smart. Migliore collaborazione. Migliore velocità.

Preparare un report “statico” può quindi essere relativamente semplice ma preparare un report strategico è sicuramente più complesso. SELFPLANNING, piattaforma leader in pianificazione e controllo, ha integrato lo strumento “Documenti” al suo interno. Con il tool “Documenti” potrai ordinare e sistemare i dati ed ottenere analisi dal valore aggiunto in pochi istanti: un reporting facilissimo da editare e da distribuire, per garantire la massima tempestività per le tue relazioni.

Usa gli strumenti di collaborazione, personalizza i documenti ed aggiorna dinamicamente i tuoi report: numeri, testi e commenti, con dati in tempo reale. L’aggiornamento dinamico aumenta l’efficienza del tuo operato e crea una reportistica direzionale in grado di guidare l’azienda. La risposta ideale per le aziende che intendono andare oltre le mere analisi descrittive ed avere più opportunità di fare analisi predittive, ossia analisi che consentano di fare previsioni e simulare scenari, fornendo informazioni utili ai processi decisionali. Rendi strategico il tuo reporting con SELFPLANNING!

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